La cannabis light autofiorente si caratterizza per essere utilizzata a fini terapeutici, per crescere in modo rapido e per richiedere una manutenzione praticamente ridotta al minimo. Questo permette al coltivatore di avere una buona resa e grande soddisfazione. Anche se cresce in forma abbondante, non è nemmeno vero che basta seminare e lasciar fare al tempo il suo corso. Qualche attenzione va comunque posta per poter ottenere un buon prodotto terapeutico.

Perché cannabis autofiorente

La tipologia autofiorente di cannabis light è generata unicamente da semi di piante femmina, capaci di fiorire indipendentemente dalle condizioni di luminosità. La cannabis light autofiorente offre già i primi risultati di crescita nei primi due mesi a partire dal periodo di semina. Questo genere di pianta deriva solitamente da una ibridazione che conferisce alla stessa cannabis la capacità di essere più resistente e adattabile a diversi contesti. Non molto grande dal punto di vista dimensionale, è l’ideale per chi cerca una coltivazione piuttosto ristretta e contenuta. Nonostante sia una piantina che facilmente si adatta ai diversi tipi di temperature e condizioni meteo, è pur vero che un clima mediterraneo e mite favorisce la crescita e la riproduzione, facendo completare alla vegetazione almeno 3 o 4 cicli di crescita, dando origine ad altrettanti raccolti. Questo genere di cannabis light autofiorente si avvale di proprietà rilassanti, antiossidanti, antinfiammatorie, grazie al contenuto di cannabidiolo CBD, una sostanza che svolge ottimo lavoro anche contro l’ansia e i forti dolori cronici.

Le proprietà della cannabis light autofiorente

Spesso si crea confusione tra quello che è l’utilizzo a scopo terapeutico della pianta e quelli che invece sono altri impieghi. La cannabis non è unicamente utilizzata in modo negativo, ma grazie ad un’informazione sempre più precisa e attenta, anche da chi vuole avvicinarsi al mondo officinale, terapeutico e scientifico.
Nella marjiuana sono presenti decine e decine di tipologie di cannabidioli, alcuni con proprietà eccitanti, altri con proprietà calmanti e rilassanti. Nello specifico, il CBD è un cannabidiolo non psicoattivo, quindi in grado di fornire interessanti sviluppi positivi sotto l’aspetto della memoria, del rilassamento e di altri effetti terapeutici.
Un esempio pratico, testimoniato dalla storia recente, riguarda gli effetti positivi e rilassanti della cannabis light autofiorente contenente CBD su persone affette da epilessia e da attacchi convulsivi. Inoltre è un grande alleato della tranquillità della persona, andando a contrastare il sorgere dell’ansia, mentre allo stesso modo agisce sulla nausea.

Le vie di assunzione della cannabis

Il fumo è sconsigliato poiché poco o nulla cambia rispetto alle sostanze dannose che si ingerirebbero con la normale sigaretta. Più naturale ed efficace è l’assunzione per via orale, attraverso un conta gocce oppure sotto forma di condimenti per il cibo, tra cui il più diffuso è l’olio. Oltre a questi, vi sono anche metodi che prevedono la vaporizzazione e l’assunzione attraverso il cibo (masticabile).