Se in Italia la battaglia per l’accettazione della Cannabis Light continua a raggiungere toni alti, dall’altro lato uno studio dell’Università di York, denominato Working Paper di Health Econometrics e Data Group, ha portato a un risultato epocale sui benefici della cannabis.

Secondo lo studio, nei primi 10 mesi in cui la Cannabis Light è entrata di diritto in Italia, c’è stata «una riduzione del numero delle scatole di ansiolitici erogate di circa 11,5%, riduzione dei sedativi somministrati del 10% e riduzione degli anti-psicotici erogati del 4,8%».

LO STUDIO: UNA DECRESCITA D’ACQUISTO DEI FARMACI DELL’1,6%

Nonostante lo studio sia stato effettuato nel Regno Unito, il campo d’esame è stato l’Italia e le sue 106 provincie. Dal gennaio 2016 al gennaio 2018 gli studiosi hanno rilevato i dati statistici sui rimborsi forniti dall’autorità sanitaria italiana. In media, venivano forniti 28 pacchetti di sedativi e 72 scatole di ansiolitici/anti-ansia per provincia con un rimborso complessivo di

12.610 pacchetti di oppioidi, 18.460 pacchetti di antiepilettici, 27.198 pacchetti di antidepressivi, 4.802 pacchetti di anti-psicotici e 2.504 pacchetti di anti-emicranie.

Nel momento in cui la cannabis light è entrata tra i beni di consumo quotidiano, l’acquisto dei farmaci legati all’ansia e alla psicosi è diminuito complessivamente dell’1,6%, con una riduzione significativa anche degli antiepilettici (-1,5%), antidepressivi (-1,2%), oppioidi (-1,2%) e antiemicranici (1%).

I RISULTATI DEI DATI E IL FUTURO DEL CBD

Secondo gli studiosi «questo è intuitivamente spiegato dalle proprietà rilassanti del CBD, che è spesso usato per trattare i disturbi del sonno. Inoltre, il grande coefficiente che osserviamo per sedativi e ansiolitici è anche coerente con la sostituzione derivante dall’autovalutazione e dall’automedicazione, cioè dalla possibilità di valutare individualmente i sintomi (ansia e insonnia) e,

di conseguenza, decidere se prendere una pillola».

Ma non solo. Sempre secondo i dati raccolti, la diminuzione di alcuni psicofarmaci, ha dimostrato che la Cannabis Light, priva di effetti psicotropi, è diventata in breve tempo una sostituta delle droghe. Da questo, si deduce che anche una forma lieve di liberalizzazione avrebbe degli effetti positivi sul consumo dei prodotti farmaceutici in diversi ambiti. Per questo, lo studio è stato portato all’attenzione dei politici a testimonianza dei vantaggi che si otterrebbero con un’analisi più approfondita sui vantaggi del CBD.