Se solo potessimo creare combustibili ecologici con la canapa…. Ah, è già possibile?!

Con il termine biomassa si intendono tutte le sostanze di origine biologica in forma non fossile che possono essere sfruttate come fonti di energia. Oltre che come bioplastica, la canapa può essere infatti utilizzata come biocarburante, una fonte sostenibile e naturale di combustibile.

Anche se questa umile pianta è stata indubbiamente una risorsa preziosa per tutta la nostra storia, ora potrebbe servire a uno scopo ancora più grande.
La biomassa canapa potrebbe, infatti essere adoperata al posto di combustibili fossili nocivi e costituire così un’alternativa biodegradabile alla plastica.

La famosa Hemp Body Car creata da Henry Ford nel 1941 era infatti un’automobile con la scocca realizzata in bio-plastica di canapa ed alimentata ad etanolo ottenuto sempre da questa pianta.

Due tipi di combustibili di Canapa

La canapa può fornire due tipi di carburante: 
bio-diesel, ottenuto a partire dall’olio che si ricava dalla spremitura di semi di canapa
etanolo o metanolo ottenuto dalla fermentazione dello stelo.

L’idea di utilizzare olio vegetale come combustibile risale al 1895 quando il dottor Rudolph Diesel presentò il suo motore all’Esposizione Mondiale di Parigi nel 1900; questo primo esempio utilizzava come combustibile l’olio di arachidi.
Il bio-diesel è l’unico carburante alternativo che rispetta i principi di combustione convenzionali, non sono infatti necessarie modifiche agli attuali mezzi di circolazione. Può essere utilizzato ed immagazzinato come il petrolio, ma è più sicuro da trasportare in quanto è interamente biodegradabile.

È un carburante ampiamente testato con più di 20 anni di utilizzo in Europa. È in grado di prolungare la vita dei motori diesel, perché è più lubrificante e migliora anche il consumo di carburante, la potenza di uscita e la coppia del motore.

 

Non solo combustibile: la canapa può salvare la Terra

La biomassa canapa è un potente bioaccumulatore, il che significa che può tirare fuori le tossine dai nostri terreni.

Uno studio italiano pubblicato su Plant and Soil nel 2003 ha scoperto che con il fitorisanamento canapa era possibile assorbire nichel, cromo e cadmio dal suolo, e anche che le alte concentrazioni dei metalli pesanti avevano un effetto minimo sulla morfologia delle piante.

La canapa può crescere in una varietà di tipi di terreno e terreni; forma radici profonde che aiutano a tenere insieme il terreno, il che aiuta anche a prevenire l’erosione del suolo.

In poche stagioni di crescita della pianta, il fitorisanamento canapa può rimuovere pesticidi tossici, erbicidi e metalli pesanti dai nostri terreni agricoli. La canapa è uno dei migliori strumenti che abbiamo a nostra disposizione per fermare la perdita del nostro prezioso suolo mentre contemporaneamente ripuliamo l’enorme disastro che abbiamo fatto attraverso le pratiche sconsiderate dell’agricoltura industriale e la cattiva gestione dei sottoprodotti chimici industriali.

Se ancora non sei convinto di come la canapa abbia il potenziale per salvare la Terra e vuoi un’ulteriore prova a proposito di inquinamento e canapa ebbene, stupisciti: la canapa può anche assorbire le radiazioni!
Proprio così, hai letto bene: la canapa è stata, infatti, piantata con successo in alcune aree attorno al reattore nucleare di Fukushima in Giappone per assorbire le radiazioni disperse nell’ambiente.