Canapa Mundi e lo strano caso dell’evento annullato per “cause di forza maggiore”

Che la situazione in Italia, in merito alla circolazione, alla produzione e al consumo di Canapa, sia ancora – in parte – di stampo oscurantista e conservatoriale, ce lo dimostra il recente annullamento di Canapa Mundi. 

Forse una delle fiere più importanti nel nostro paese e, di certo, l’evento principale sul mondo della Canapa a svolgersi ogni anno – da ben 10 anni – nella Capitale, Canapa Mundi aveva dato appuntamento a produttori e appassionati per il prossimo 16, 17 e 18 Febbraio presso Fiera di Roma.

Tuttavia le cose non sono andate esattamente così. 

A solo un mese dall’inizio della fiera, Canapa Mundi è stato annullato per “Motivi di Forza Maggiore”, come tiene a sottolineare, attraverso un post sui social, la stessa Canapa Mundi. 

Ma cosa è successo? Quali fattori hanno concorso a determinare la disdetta della fiera sulla canapa più importante del nostro paese?

Scopriamo insieme cosa è successo. 

Contesto sfavorevole già dagli altri anni 

<< Nonostante l’impegno collettivo e la collaborazione stretta con autorità e partner, le recenti circostanze hanno portato a una situazione di incertezza. Di fronte a queste sfide, abbiamo preso la decisione ponderata di rinviare l’Edizione 2024, una scelta che riflette il nostro impegno verso la sicurezza e il benessere di tutti i partecipanti. >>. Che a dettare legge sullo svolgimento o meno dell’evento Canapa Mundi siano state cause di matrice politica, non è ancora esplicito. 

Ma sono gli stessi partecipanti a testimoniare la situazione vissuta lo scorso anno, i quali denunciano la presenza invadente – e intimidatoria, oltre che fuoriluogo – di forze dell’ordine e ronde di cani a perlustrare l’evento. Come a voler sottolineare a priori un illegalità di una sostanza che è più di natura ideologica che fattiva. 

D’altro canto non è un mistero che il dibattito politico si sia recentemente accesso in Italia, dimostrando le solite spaccature interne tra partiti, dove se da un lato vige la paura che il nostro paese si cristallizzi in fondo alla lista dei paesi UE in sviluppo, dall’altro, invece, imperversano i soliti schemi difensivi e paternalistici di rifiuto totale. 

Ma una cosa certa è, come dimostra lo stesso annullamento di Canapa Mundi, che al centro del dibattito non vi sono né commercianti né consumatori, che continuano a rimanere appesi nell’incertezza che la propria libertà venga ancora preservata e rispettata. 

Stop alla stretta ideologica sul CBD

Noi di Canapando, in qualità di azienda leader nel territorio nazionale e in Europa per il commercio di CBD, esprimiamo solidarietà non solo agli organizzatori di Canapa Mundi, ma anche a tutti gli allestitori e rivenditori che quest’anno sono stati costretti a rinunciare a una grande opportunità come questa. 

Condividiamo la delusione espressa dal team dell’evento, perché, citandoli “Canapa Mundi è più di un evento; è il frutto di una comunità unita da una visione comune. Per dieci anni, abbiamo condiviso il viaggio attraverso un settore pieno di sfide e possibilità.”. 

Ci auguriamo l’arrivo di tempi migliori, in cui l’Italia (o, meglio i suoi governanti) apra gli occhi dinanzi l’innovazione e stia finalmente al passo con gli altri paesi, non solo per lo sdoganamento della canapa in quanto tale, ma anche per il benessere dei propri cittadini. 

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