Dopo l’America, la rivoluzione verde contagerà senza dubbio anche l’Europa e non ci stupirà quando si imporrà come uno dei settori leader dell’economia nel Vecchio Continente.
La vera sorpresa è che a capo di questa rivoluzione ci sia la Germania e, più precisamente, la CDU, partito di Angela Merkel, un partito conservatore di centro destra che, stando alle ultime dichiarazioni, sta  prendendo in seria considerazione il progetto di legalizzare la produzione, distribuzione e consumo di marijuana.

L’idea sarebbe quella di utilizzare gli introiti della produzione e della distribuzione controllata per combattere il commercio illegale, come ha precisato Marian Wendt (Cdu), vicepresidente del gruppo italo-tedesco al Bundestag e membro della Commissione Affari Interni, alla rete RND.

Su questo fronte, infatti, si può prendere d’esempio l’ America: negli USA, i soldi guadagnati con la cannabis legale vengono investiti in campagne di sensibilizzazione sugli stupefacenti, case per i senzatetto, borse di studio per gli studenti e ricerche che, ad oggi, raccontano dei cali di overdose da oppiacei e della diminuzione della violenza domestica e dell’uso delle armi.

La svolta tedesca: le contraddizioni dell’oro verde in Germania

Guardando ai dati attuali, siamo certi che la Germania sarà il secondo o il terzo più grande mercato di cannabis entro i prossimi cinque/dieci anni. Questa ipotesi è avvalorata da due avvenimenti: da un lato il fatto che, a marzo 2017, la legislazione tedesca ha aumentato le opzioni di prescrizione della cannabis, apportando delle modifiche alla legge sugli stupefacenti e, dall’altro, la vendita di 145.000 unità di preparati contenenti cannabis e fiori non trasformati, sulla base di circa 95.000 prescrizioni, nel 2018.

Ciò nonostante, ci sono delle contraddizioni su questo nuovo cambiamento.
Se, infatti, i tedeschi sono stati leader mondiali nella standardizzazione del processo e, soprattutto, fra i primi a legalizzare la cannabis medicinale come farmaco con prescrizione, sono, al contrario, rimasti indietro con la produzione interna, facendo affidamento solo sulle importazioni.
Ad oggi, sono sempre di più pazienti che vogliono terapie con la cannabis e, medici, farmacie e compagnie di assicurazione sanitaria, si stanno interessando alla questione, che prima era considerata una cura di nicchia. La cannabis, quindi, è già un ottimo investimento da parte del sistema sanitario tedesco: negli ultimi anni, la domanda è triplicata e c’è una reale necessità tra investitori, imprenditori e ricercatori dell’industria della cannabis di trovarsi e discutere sul da farsi. La Germania però non sta perdendo tempo ed è già al lavoro per selezionare coltivatori domestici e, a quel punto, l’industria avrà tutti gli elementi per imporsi sul mercato.

Cannabis Business Conference di Berlino: appuntamento ad Aprile 2020

Come abbiamo visto, in pochissimi anni la Germania è diventata un importante leader nel sistema della cannabis terapeutica internazionale, entrando di diritto tra i più grandi mercati del continente e aiutando a stabilire lo standard in materia di test e copertura assicurativa medica.

Quindi, non è una coincidenza che l’International Cannabis Business Conference di Berlino si stia affermando come il più grande evento in Europa. L’annuale International Cannabis Business Conference che si svolge a Berlino è il più grande evento B2B dell’industria della cannabis in Europa con partecipanti da oltre 70 paesi. Una miscela unica di politica, advocacy, industria e networking, che si terrà anche il prossimo anno dal 1 al 3 aprile 2020.

Una rivoluzione dell’industria della cannabis sta investendo l’Europa e la Germania è al centro di tutto questo. Per questo, la campagna della prossima edizione sta già puntando alla congregazione, invitando chi è intenzionato ad avere successo nell’industria della cannabis a unirsi al programma. Per il mese di aprile, si prevedono già 2.500 importanti figure mondiali, tra imprenditori e politici vicini alla cannabis: l’opportunità di networking e di formazione di questo evento sarà ineguagliabile.