Reuters incontra Canapando: uno sguardo al Futuro del CBD in Italia
Recentemente Reuters, una delle più autorevoli riviste attive sul piano internazionale, ha acceso i riflettori sulla situazione del CBD in Italia. Durante la sua visita a Roma, la testata ha intervistato anche Alessio Amicone, fondatore di Canapando, per discutere delle difficoltà che il settore della Cannabis legale sta affrontando a causa delle recenti mosse del governo italiano. Tra leggi ambigue e rischi di nuove restrizioni, il futuro di un’industria giovane e che genera circa 500 milioni di euro l’anno è sempre più incerto.
Reuters racconta il settore del CBD in Italia
Con una rete di oltre 2.500 giornalisti impegnati in più di 200 paesi, Reuters, rivista fondata nel 1851, offre una copertura imparziale su questioni attuali che riguardano il mondo intero. Non sorprende, quindi, che abbia deciso di approfondire un tema tanto delicato quanto cruciale come quello della cannabis light in Italia, un mercato che ha conquistato l’interesse globale.
Durante l’intervista, Alessio Amicone non ha usato mezzi termini per descrivere la situazione attuale. “È assurdo che lo Stato, dopo aver messo in moto una filiera legale, ora voglia chiuderla completamente,” ha dichiarato. “Stanno combattendo una sostanza che non è una droga.”
Amicone si riferisce alle recenti proposte del governo Meloni, che mira a vietare l’utilizzo dei fiori di canapa, la parte della pianta da cui si estrae il CBD, sostanza non psicoattiva nota per i suoi benefici terapeutici. E dei quali Canapando si fa portavoce, attraverso l’informazione costante. Leggi tutte gli approfondimenti in merito ai benefici del CBD nel nostro blog.
Questo provvedimento mira a distruggere un settore che genera circa 500 milioni di euro l’anno e dà lavoro a migliaia di persone. “Impedire l’uso dei fiori equivale a chiedere agli agricoltori di coltivare grano senza le spighe,” ha dichiarato, invece, Stefano Masini, responsabile dell’unità ambiente della Coldiretti. Sottolineando l’impatto devastante che questa legge potrebbe avere non solo sugli imprenditori, ma anche sull’intero indotto economico.
Una Politica in Contrasto con il Futuro Europeo
Secondo quanto descritto dall’articolo pubblicato sulla rivista Reuters, la proposta del governo Meloni fa parte di un pacchetto più ampio di misure restrittive volte a riaffermare la “morale pubblica”. Tuttavia, questa linea politica sembra ignorare le evidenze scientifiche e le tendenze internazionali. E mentre il resto dell’Europa regolamentalizza e promuove la coltivazione della canapa, e paesi molto vicini come la Germania, la Spagna, la Svizzera e l’Olanda creano regolamenti e promuovono addirittura l’utilizzo della cannabis thc a scopo ricreativo e non solo terapeutico, l’Italia rischia di rimanere indietro, rinunciando a un’opportunità economica e sociale.
Canapando lotta per il futuro del settore
Noi Canapando abbiamo sempre creduto nel potenziale del CBD. L’incertezza normativa, però, ci costringe a operare in un contesto instabile che ostacola gli investimenti e la crescita. Nonostante le difficoltà, la nostra missione rimane chiara: fornire prodotti di alta qualità e sostenere un’industria che rappresenta un modello di innovazione, legalità e trasparenza, soprattutto per chi cerca alternative naturali e più sicure.
L’approfondimento di Reuters non solo mette in evidenza l’importanza del tema, ma rappresenta anche un appello a una maggiore consapevolezza. Noi di Canapando continueremo a far sentire la nostra voce, difendendo il diritto a lavorare in un settore legale e regolamentato. Crediamo che il futuro della canapa in Italia sia ancora da scrivere, e faremo tutto il possibile per garantirlo.
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