Gli Effetti Economici della Legalizzazione della Cannabis a Uso Ricreativo
La legalizzazione della cannabis a uso ricreativo è un tema che continua a fare da spartiacque per il dibattito pubblico italiano.
Mentre alcuni vedono nella regolamentazione una strada per sottrarre risorse alla criminalità organizzata e garantire entrate fiscali significative per le casse statali, altri temono che aumento del consumo di cannabis possa segnare il passaggio a droghe sintetiche e a rischi sanitari più elevati.
La questione, tuttavia, non può essere ridotta a un mero confronto ideologico. I dati provenienti da Paesi come Stati Uniti, Canada e Germania dimostrano che una regolamentazione ben progettata può portare benefici economici, sociali e sanitari. Anche per l’Italia, la legalizzazione potrebbe rappresentare un’opportunità per trasformare un mercato sommerso in una risorsa strategica per il Paese. Ma approfondiamo meglio in questo articolo il progresso economico italiano dalla legalizzazione del CBD, ponendo in confronto la nostra situazione nazionale con quella degli altri paesi.
La Filiera della Cannabis Light in Italia
Il settore della canapa in Italia è cresciuto significativamente negli ultimi anni, diventando un’importante risorsa economica e occupazionale. Tuttavia, le recenti proposte di legge da parte dell’attuale governo proibizionista (come il ddl Sicurezza) hanno più volte minacciato di colpire duramente questo comparto. Secondo i dati riportati da Eunews, il settore ha un valore annuo stimato di 500 milioni di euro, impiega oltre 15mila lavoratori in tutta Italia e coinvolge circa 3mila aziende.
I Numeri della Cannabis Light
Più nello specifico, dalla legalizzazione del CBD in Italia si registrano i seguenti dati:
- 800 aziende producono cannabis light.
- 1.500 aziende si occupano della trasformazione della cannabis.
- Il giro d’affari complessivo varia da 150 a 500 milioni di euro, a seconda delle stime.
- Tra gli 11mila e i 15mila lavoratori, inclusi molti giovani agricoltori.
Un Settore in Espansione ma a Rischio
Nonostante le difficoltà, il mercato europeo della canapa è in forte espansione. Secondo Federcanapa, il mercato europeo del CBD per il 2024 è stimato in 2,2 miliardi di euro, circa un terzo del mercato globale. Attualmente, l’Italia è il quarto mercato europeo, con un valore stimato di 190 milioni di euro, dietro a Germania, Regno Unito e Francia. Tuttavia, mentre gli altri Paesi mostrano una crescita significativa (circa il 15% annuo nei prossimi 7 anni), l’Italia rischia di perdere il suo ruolo a causa delle incertezze normative intestine alle idologie politiche.
Impatto sulle Aree Agricole e sui Giovani
Dal 2019 al 2023, il settore della canapa in Italia è cresciuto di oltre il 200%, contribuendo alla rinascita di aree agricole marginali in regioni come Abruzzo, Marche, Molise, Liguria, Calabria e Campania. Secondo Confagricoltura, il 65% delle aziende agricole nel settore è gestito da giovani sotto i 40 anni, con una significativa presenza femminile.
Nonostante i bastian contrari, la legalizzazione ha portato a un nuovo risorgimento agricolo, dimostrando non solo un importante potenziale del Made in Italy in ambito agroindustriale, ma facendo anche da contraltare alla crescente ricchezza del mercato nero, gestito da gruppi di criminalità organizzata. Purtroppo, attualmente la questione cannabis non è abbastanza equilibrata (e legiferata).
Difatti la legalizzazione del CBD non dimostra essere abbastanza forte da sgominare le bande criminali e da far perdere loro profitti. Secondo la Direzione Nazionale Antimafia, il mercato illegale della cannabis in Italia vale tra i 15 e i 30 miliardi di euro l’anno, rendendolo una delle principali fonti di reddito per la criminalità organizzata. Questo sistema non solo priva lo Stato di entrate fiscali, ma espone i consumatori a rischi significativi, poiché i prodotti venduti illegalmente sono spesso contaminati da sostanze nocive.
La prospettive di nuove regolamentazioni, infatti, potrebbero sottrarre queste risorse alle mafie e migliorare la qualità dei prodotti disponibili, come già avvenuto in Paesi come il Canada, dove oltre il 70% dei consumatori oggi acquista cannabis da fonti legali.
Benefici Economici della Legalizzazione
Entrate Fiscali Significative
Negli Stati Uniti, la legalizzazione della cannabis ricreativa ha prodotto oltre 20 miliardi di dollari di tasse dal 2014. Applicando un modello simile in Italia, si stima che il gettito fiscale potrebbe variare tra 5 e 8 miliardi di euro all’anno, basandosi su un’aliquota fiscale del 75%, simile a quella applicata ai tabacchi. Le entrate fiscali potrebbero essere destinate a finanziare progetti sociali, migliorare la sanità e sostenere le spese della pubblica istruzione.
Negli Stati Uniti, inoltre, il settore della cannabis impiega circa 440.000 lavoratori a tempo pieno, con un incremento del 5,4% solo nell’ultimo anno. In Italia, la legalizzazione potrebbe offrire opportunità di lavoro sia nelle aree agricole che nei settori della distribuzione e del marketing, stimolando la crescita economica e promuovendo l’innovazione nelle tecnologie di produzione.
Il confronto con i Paesi Esteri
Il Caso Canadese
Il Canada, che ha legalizzato la cannabis a uso ricreativo nel 2018, offre un modello interessante. Oggi, oltre il 70% dei consumatori acquista da fonti legali, mentre i reati legati al mercato nero sono diminuiti. Tuttavia, sfide come la concorrenza con il mercato illegale e le difficoltà per i piccoli produttori dimostrano che una regolamentazione efficace richiede equilibrio tra tassazione e accessibilità.
Stati Uniti: Un Mercato Dinamico
Negli Stati Uniti, il valore del mercato legale della cannabis potrebbe raggiungere 49,5 miliardi di dollari entro il 2029, con un tasso di crescita annuo del 2,89%. L’espansione del settore è trainata dalla diversificazione dei prodotti e dall’aumento del consumo, che in alcune fasce di popolazione ha superato quello dell’alcol. La regolamentazione ha anche portato a investimenti in infrastrutture e programmi sociali finanziati dalle tasse sulla cannabis.
Un Futuro Possibile per l’Italia
La legalizzazione della cannabis rappresenta una straordinaria opportunità per l’Italia, non solo dal punto di vista economico, ma anche sociale. Con un quadro normativo chiaro e bilanciato, il Paese potrebbe generare non solo miliardi di euro in più di entrate fiscali, ma creare nuovi posti di lavoro, ridurre il potere della criminalità organizzata a favore del sociale. Ma non solo. Un’azione del genere mirerebbe innanzitutto a preservare i consumatori dal rischio di sostanze nocive, migliorando la sicurezza e la qualità dei prodotti offerti sul mercato legale.
In un momento storico in cui sempre più Paesi abbracciano la legalizzazione, l’Italia ha l’occasione di diventare un leader in Europa, sfruttando il suo patrimonio agricolo e adattando le migliori pratiche internazionali per creare un mercato sostenibile e innovativo.
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